PRIN PNRR 2022

Le aree umide di Gelsari e Lentini

Dettagli della notizia

Data:

16/07/2025

Descrizione

Proposta di Ripristino e di Istituzione di una Riserva naturale | Aree Umide di Lentini e Gelsari Gelsari e Lentini sono due pantani salmastri situati lungo la fascia costiera della Sicilia orientale, al confine tra le province di Catania e Siracusa. Tali zone facevano parte di quel vasto complesso di ambienti fluviali e palustri, di acqua dolce e salmastra, che, fino allo scorso secolo, occupava gran parte della Piana di Catania e dei suoi margini meridionali, costituendo un ecosistema vasto e straordinariamente interessante. Attualmente, i pantani rappresentano la parte naturalisticamente più importante di quanto è rimasto di quell’ecosistema, interessando aree ricadenti nei territori comunali di Augusta, Carlentini e Catania. Si tratta di una zona umida meritevole delle più rigorose forme di conservazione per la vastità e la diversità degli ambienti, in grado di offrire paesaggi palustri altrove scomparsi in Sicilia, dominati in lontananza dall’imponente profilo del Monte Etna.  Purtroppo, l’area è caratterizzata dalla anacronistica presenza di attività di prosciugamento delle acque, effettuata dal Consorzio di Bonifica di Siracusa, facente capo all’Assessorato all’Agricoltura della Regione Sicilia, nonché da interventi di drenaggio, colmata e distruzione di habitat effettuate da privati.  Ciò nonostante, una serie di circostanze fortuite ha consentito in queste aree la recente attivazione di un rapido processo di ricostituzione degli ambienti naturali, al punto di rendere entrambi i pantani una zona umida di grande interesse per la vastità e la diversità degli ambienti palustri che si sono ricreati, alcuni dei quali con acque permanenti anche nei mesi estivi. In particolare, le aree più depresse del pantano Lentini, che si trovano in gran parte sotto il livello del mare, tendono a mantenere l’acqua raccolta durante la stagione della pioggia e a non prosciugarsi in estate. Tali aree dimostrano una straordinaria capacità di richiamare avifauna. Le indagini condotte documentano la presenza di specie di notevole interesse ai fini della conservazione, mettendo così in evidenza  un’importanza che travalica i confini della Sicilia, per la presenza di specie di grande interesse, molte delle quali a rischio di estinzione. Come espressamente indicato nei più recenti interventi normativi europei (ai quali si farà riferimento oltre), detti pantani vengono infatti incontro all’esigenza di creare corridoi ecologici che impediscano l’isolamento genetico, che consentano la migrazione delle specie e che contribuiscono pertanto  a preservare e rafforzare l’integrità degli ecosistemi. L’Università di Catania ha sempre manifestato grande interesse per la conservazione di tali zone umide, traendo da esse motivi di studio in diverse discipline, a partire da quelle legate alle scienze naturali.  Le zone umide rivestono infatti una notevole importanza per diversi aspetti: 
  1. idrogeologico, in quanto svolgono la funzione di attenuazione e regolazione dei fenomeni come le piene dei fiumi. Le paludi adiacenti ai corsi d'acqua, ad esempio, creano un effetto spugna cioè raccolgono le acque durante le piene - rallentando il deflusso delle acque e riducendo il rischio di alluvioni - restituendole poi durante i periodi di magra;
  2. chimico e fisico, dal momento che rappresentano vere e proprie trappole per nutrienti. La ricca e diversificata vegetazione delle zone umide conferisce a questi ambienti la capacità di assimilare nutrienti, cioè composti di potassio e azoto, e la possibilità di creare condizioni favorevoli per la decomposizione microbica della sostanza organica;
  3. biologico, perché rappresentano habitat più importanti per la biodiversità. Tra gli uccelli minacciati di estinzione, dopo le foreste e le praterie/savane, rappresentano il terzo gruppo di ambienti per numero di specie minacciate;
  4. produttivo, nei settori dell'ittiocoltura o della mollusco-coltura, e per la produzione di sale;
  5. educativo e culturale, grazie alle svariate attività, tra cui in particolare il birdwatching. 
Nell’attuale momento storico si profila, tuttavia, l’importanza di preservare e ripristinare tali ambienti non solo per il loro intrinseco valore naturalistico, ma anche per la connessione che la protezione e il ripristino degli habitat naturali presenta col tema della lotta contro i cambiamenti climatici.  Nell’ambito del PRIN, tali aree rappresentano un caso-studio proprio in quanto in linea con le previsioni contenute nella Strategia europea per la biodiversità e nel Regolamento europeo sul ripristino ambientale, che mettono in evidenza l’importanza del ripristino di habitat ricchi di carbonio, ponendo specifica attenzione alla protezione ed al ripristino delle zone umide. Queste ultime, zone di transizione tra la terra e il mare, durante le alluvioni assorbono l’acqua piovana in eccesso; supportano la vita ospitando specie animali e vegetali ricchi di biodiversità; fungono da pozzi di assorbimento del carbonio. In un momento in cui la natura versa in uno stato critico e sta rapidamente scomparendo l’ambiente naturale, l’Unione europea ci esorta dunque a considerare come proprio la natura rappresenti il principale alleato nella lotta contro i cambiamenti climatici, mentre la perdita di biodiversità ed il collasso degli ecosistemi sono divenute le minacce principali della nostra epoca.  Sulla base di tali premesse, le nuove fonti europee sollecitano gli Stati membri ad  incrementare la superficie delle zone protette, proteggendo almeno il 30% della superficie terrestre dell’Unione ed impongono agli stessi Stati di intervenire con misure di ripristino degli ecosistemi terrestri,  dando priorità alle zone situate nei Siti Natura 2000.  E’ di tutta evidenza come tali considerazioni ben si attagliano ai Pantani di Gelsari e Lentini che, malgrado dal 2012 facciano parte della Zona di Protezione Speciale ITA070029, continuano ad essere abbandonati e trattati in modo inadeguato rispetto a quanto i loro  elevatissimi valori naturali, paesaggistici e culturali richiedano. Per tali ragioni L’Università di Catania, nel suo ruolo di Coordinatore Scientifico del Progetto di Ricerca di Rilevante Interesse nazionale (PRIN 2022) propone
  1. In via prioritaria, l’inserimento dei Pantani Gelsari e Lentini tra gli obiettivi di ripristino, che ciascuno Stato membro dovrà individuare in esecuzione del citato Regolamento europeo sul ripristino della natura (artt. 14 ss. Reg. 1991/2024); 
  2. Come misura consequenziale e accessoria, l’Istituzione di una riserva naturale, al fine di preservare anche nel futuro tali ecosistemi, tutelandone gli ambienti naturali e le specie. 
 

Ultimo aggiornamento: 24/09/2025, 12:45