PRIN PNRR 2022

Il Progetto

Il Ripristino della Biodiversità

La perdita di biodiversità e il degrado degli ecosistemi sono ormai da diverso tempo al centro dell’agenda non solo europea, ma internazionale. 

La Relazione 2022 dell’IPCC ha messo in evidenza come ci sia ormai un breve margine di tempo per garantire un futuro vivibile, in quanto lo sfruttamento dei sistemi naturali oltre la loro capacità di adattamento ha determinato conseguenze irreversibili: un cambiamento di marcia si impone, per ripristinare gli ecosistemi degradati e mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici, in particolare attraverso il ripristino di zone umide, fiumi, foreste ed ecosistemi agricoli degradati.

Il Contesto: un impegno globale ed europeo

Il progetto si inserisce in un quadro di impegni internazionali ed europei: 

A livello internazionale l’Agenda 2030 fa riferimento all’esigenza di Proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire in modo sostenibile le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e invertire il degrado dei suoli e fermare la perdita di biodiversità (Obiettivo 15).

Ma assumono rilevanza anche l’Obiettivo 14, che riguarda più specificamente la vita sott’acqua: conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile; e Obiettivo 11, rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duratori e sostenibili.

 A livello europeo molti degli obiettivi indicati sono stati fatti propri dal Green Deal europeo e perseguiti con alcune azioni successive, prima fra tutte la Strategia europea sulla Biodiversità per il 2030.

Il progetto di ricerca ha preso avvio in un momento immediatamente successivo alla presentazione, da parte della Commissione europea, di un Regolamento sul ripristino della natura, nel giugno del 2023. Ciò ha  fornito un ulteriore impulso e un quadro normativo essenziale per la nostra ricerca.

Un approccio interdisciplinare per soluzioni concrete

Il progetto di ricerca vede insieme tre Università siciliane (Catania, Messina, Palermo) e tre diverse competenze scientifiche al suo interno (giuristi, botanici, urbanisti).

Esso si propone quindi quale modello interdisciplinare, per individuare misure di riparazione ambientale in ambito urbano e naturalistico, anche attraverso una previa individuazione delle aree suscettibili di intervento e l’elaborazione di veri e propri casi studio.

IL RIPRISTINO DELLA BIODIVERSITÀ

Obiettivi e aree di intervento

  • Individuare misure di riparazione ambientale in ambito urbano e naturalistico, attraverso una preliminare identificazione delle aree suscettibili di intervento e l’elaborazione di casi studio concreti.
  • Interfacciarci con le istituzioni locali per definire priorità, modalità di intervento e obiettivi specifici di recupero e risanamento ambientale.

L’area interessata dal progetto è quella della Sicilia orientale, ma non è esclusa l’attenzione alle aree interne.